Fallito, miserevole, inadeguato, gretto, meschino: tale è il protagonista di questo lungo monologo, di questa disordinata confessione di un inconscio (il sottosuolo) smarrito e desideroso di comprensione umana ma incapace di ottenerla. Troppo impegnato a rimuginare su se stesso e sui motivi che lo spingono a compiere ogni singola azione, trema di fronte al prossimo, cui è legato dal doppio, doloroso filo dell’inferiorità e della dipendenza. Solo nel disprezzo del mondo e di se stesso riesce a trovare un ingannevole rifugio. Amaro, angosciante, impegnativo.
Nota: lo si può trovare anche con i titoli Memorie del sottosuolo (per es. l’edizione Einaudi tascabili) o Ricordi dal sottosuolo (per es. l’edizione Universale Economica Feltrinelli)
Nota: lo si può trovare anche con i titoli Memorie del sottosuolo (per es. l’edizione Einaudi tascabili) o Ricordi dal sottosuolo (per es. l’edizione Universale Economica Feltrinelli)
— Attenzione! L'edizione citata non rappresenta nè un consiglio nè una segnalazione. È semplicemente l'edizione su cui ci si è basati per redigere la presente recensione. —