Da sempre il teatro è stato affascinato da figure femminili di volta in volta energiche, sottomesse, volgari, tragiche, anticonformiste, bigotte. Abbiamo scelto per voi una minuscola selezione di grandi opere scritte da uomini che hanno portato in scena donne forti in cerca di emancipazione.
Partiamo con un gran classico scritto alla fine del 1500: La bisbetica domata di William Shakespeare dipinge il ritratto di una donna che tenta di ribellarsi alla società oppressiva in cui è immersa e di mantenere la propria personalità anche quando viene venduta come sposa. Purtroppo il bardo dovrà, alla fine, far rientrare la sua eroina nelle convenzioni.
Con La locandiera di Carlo Goldoni ci spostiamo avanti di un secolo e mezzo ma la conclusione è sempre la stessa: una donna proprietaria di locanda, fiera della propria indipendenza e della propria astuzia con gli uomini, deve infine cedere al matrimonio per poter vivere tranquilla.
Verso la fine dell’Ottocento qualcosa si è mosso: il percorso di Nora, la protagonista di Casa di bambola di Henrik Ibsen procede al contrario: moglie sottomessa e frivola si ricompone in essere umano pensante, libero di scegliere il proprio destino ma ad un prezzo altissimo.
E oggi? Com’è la donna sul palco?