Verso la metà del mese di maggio dell’anno 1660, alle nove del mattino, allorché il sole già caldo asciugava la rugiada sulle scarpate del castello di Blois, una piccola cavalcata, composta da tre uomini e due paggi, rientrava per il ponte della città senza produrre altro effetto, sui bighelloni della strada, che un primo movimento della mano alla testa per salutare, e un secondo movimento della lingua per esprimere questa idea nel più puro francese che si parli in Francia: “Ecco Monsieur che torna dalla caccia”. E fu tutto.
(Traduzione: Tommaso Monicelli)
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