Dati i recenti sviluppi di politica internazionale, è tempo di rispolverare i nostri migliori romanzi distopici dagli scaffali per farci un'idea di quello che potrebbe accadere d'ora in poi:
- partiamo da un classico della letteratura fantascientifica: Ubik di Philip Dick conduce il lettore in una spirale di menzogne e false apparenze fino a fargli perdere completamente la percezione del reale;
- anche Henrik Stangerup, in L'uomo che voleva essere colpevole, gioca con la mente umana, questa volta però con l'obiettivo di creare una società "pulita", mondata dalle meschinità umane e, quindi, molto poco umana;
- trasferiamoci negli Stati Uniti (o meglio, in ciò che ne resta), in un totalitarismo teocratico di supremazia maschile che fa rabbrividire, con Il racconto dell'ancella di Margaret Atwood;
- è un futuro post-apocalittico e post-epidemico quello che racconta Niccolò Ammaniti in Anna, in cui gli unici sopravvissuti sono i bambini che si fanno primordiali e crudeli in attesa di una morte spaventosa;
- e troviamo un futuro post-apocalittico e cruento anche in La terra dei figli, la graphic novel di Gipi che ci riporta agli istinti primari dell'uomo;
- chiudiamo con il romanzo per ragazzi La Zona dell'Acqua Morta in cui Kenneth Oppel immagina un mondo diviso tra ricchi e sani da una parte e poveri e malati dall'altra... immagina?!