Al principio di luglio, con tempo caldissimo, verso sera, un giovane scese dalla sua stanzuccia, che aveva in subaffitto nel vicolo di S., sulla strada e lentamente, come irresoluto, si diresse verso il ponte di K. Egli scansò felicemente l’incontro con la sua padrona per la scala. La sua stanzuccia riusciva proprio sotto il tetto di un alto casamento a cinque piani e somigliava un armadio più che un’abitazione.
(Traduzione: Silvio Polledro)
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