Che cos’è la morte? Come può accettarla chi resta? E che cosa rimane dopo la morte di una madre? Ferdinando Camon perde la sua, pilastro silenzioso, presenza inosservata ma salda, contadina semplice e silenziosa. Ora la vede meglio: negli occhi del fratello, così simile a lei; nelle parole dello straniero che racconta episodi dimenticati; nel lavoro folle del padre che vuole costruirle un altare. Un romanzo appassionato, umile, in cui trabocca il desiderio di capire e di far capire. Una scrittura intensa e schietta, come la campagna veneta. Potente.