In oltre vent’anni è la prima volta che Ruth, infermiera neonatale, viene esonerata dalla cura di un paziente a causa del colore della sua pelle. Ma cosa dovrebbe fare quando il bambino ha una crisi e lei è l’unica in reparto? E come dovrebbe comportarsi quando il piccolo muore e i genitori le fanno causa per omicidio? E come può un’avvocatessa bianca difendere i diritti della sua cliente? Ma soprattutto: davvero si tratta solo di un processo per omicidio? Un romanzo molto costruito che mira a dimostrare la tesi dell’autrice sul razzismo passivo, con un doppio finale eliminabile. A tratti angosciante.