I villaggi nel distretto di Ghazni, Afghanistan, sono piccoli e laboriosi ma vessati da tutti i popoli attorno. È lì che comincia la storia vera di Enaiat, il bambino che è fuggito dall’Afghanistan all’Italia passando per il Pakistan, l’Iran, la Turchia e la Grecia; solo o in breve compagnia, incontrando a volte persone buone e a volte no; andando a piedi, in camion (o meglio, sotto), in treno, in barca; conquistandosi il cibo e, se capitava, un riparo. Una testimonianza che accende un riflettore, non un atto d’accusa ma un invito a cambiare le cose. Importante.