Nonno Riku è taciturno e solitario, ha spesso un’espressione triste e malinconica. Nel suo passato ci sono orrori di cui non riesce a parlare ma che non può dimenticare, orrori che nessun ragazzo dovrebbe essere costretto a vivere. Perché lui era lì, quel 6 agosto 1945. A Hiroshima. Un romanzo che si addentra con determinazione e chiarezza nella matassa delle vicende, delle colpe e delle conseguenze dell’atomica. Per riflettere.
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