Romanzo diviso in due parti: la prima nel manicomio-lager di Leros, Grecia, in cui la giovane protagonista Angela scopre se stessa raccontando le storie di chi non può più parlare o non ha mai potuto farlo – matti, orfani, fantasmi, dissidenti politici; la seconda nella cittadina di Budrio, Italia, dove i “mattucchini” girano liberi e la narrazione si fa intima e autobiografica. Una scrittura densa e delicata che procede per flash, per immagini intense immerse in una luce sfocata. Illuminante e spaventoso.