Negli anni ’40 una violenta epidemia di peste travolge Orano. Inizialmente molti la sottovalutano, continuando la loro esistenza tra uffici e caffè, vivendola come un brutto sogno, finché le porte non vengono chiuse e i soli a poter uscire sono i morti. Attorno al medico Bernard Rieux si muove un’umanità fatta di egoismi e slanci ma senza più grandi passioni, nemmeno il dolore. Una metafora dei molti modi di affrontare il male, un romanzo in cui l’umano di confessa. Magistrale.
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