Senza apparenti nessi logici, Meneghello descrive la sua infanzia a Malo (Vicenza) raccontando aneddoti sulla gente, sui luoghi, sulle credenze, sul confuso rapporto con la religione, sui giochi d’infanzia e i primi incontri con le donne, sul fascismo, sulle relazioni e gli intrighi che per decenni hanno rappresentato la vita di paese. Una scrittura vivace che sa seguire il flusso di coscienza dell’autore lasciandosi trasportare senza fatica da una memoria all’altra, mantenendo sempre vivi l’ironia e il divertimento, specie nei passaggi in dialetto. Consigliatissimo.
— Attenzione! L'edizione citata non rappresenta nè un consiglio nè una segnalazione. È semplicemente l'edizione su cui ci si è basati per redigere la presente recensione. —