Quando il cospicuo patrimonio di famiglia viene mangiato dai creditori del padre, gran lavoratore dolce e schivo, Nennele sa che la famiglia deve rimanere salda e unire le forze, ma si scontra con l’incapacità di cambiamento della matrigna e del fratello, entrambi impastoiati nel lusso facile. Impotente, capisce che i caratteri deboli, come foglie adagiate sul vento, “svolazzano di viltà in viltà” prima di sparire. Un dramma intenso, affascinante, una miccia che accende numerose riflessioni sul piacere della bellezza, sulla forza d’animo e sulle alternative. Interessante.
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