Secondo Morgan la narrativa è una stronzata ormai estinta che racconta bugie ad un mondo affamato di fatti. Ditto, invece, è convinto che sia più viva che mai e decide di ribattere con un resoconto narrativo delle sue vacanze: l’attacco di cuore del padre, l’incontro con due ragazzi incasinati quanto lui, la sua prima volta con Helen. E, alla fine, la domanda: per godersi questa storia, serve davvero sapere se sia accaduta realmente? Un romanzo scritto con tecniche miste, con cambi di punto di vista e di stile, lessico sostenuto. Interessante ma non facile.