Mezzo pugliese e mezzo tunisino. Ahmed per i parenti paterni, Moemi per quelli materni. Mussulmano osservante davanti al padre, rimpinzato di prosciutto dalla nonna, quando il padre non c’è. Non si integra da nessuna parte, non ha amici, nessuna ragazza, anzi, quelle nemmeno gli piacciono. Nella sua vita il confronto con quel papà (baba) tenerissimo e violento, in cui cozzano i croissant al cioccolato con i lividi sulla mamma, è un peso cercato e respinto, sperato ed evitato. Il racconto di un’infanzia e un’adolescenza spaccate, in un romanzo d’esordio forte di spunti autobiografici. Interessante.