Filip Müller ha vent’anni quando viene portato ad Auschwitz, dove sopravvive per tre anni, fino alla fine della guerra. Resiste così a lungo solo perché diventa utile ai tedeschi come esperto di forni crematori: anno dopo anno, giorno dopo giorno, Filip brucia cadaveri. Dopo la liberazione testimonia in molti processi, scrive libri di denuncia e non smette mai di raccontare la sua storia. Questo breve romanzo cerca di descrivere quei momenti e il doloroso caos emotivo che ne seguì. Per cominciare a comprendere.
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