Certe volte, di notte, sognava i morti – i volti familiari e anche gli altri, quelli semidimenticati, fugacemente richiamati alla memoria. Adesso, svegliandosi, immaginò che mancasse un’ora o più all’alba; per alcune ore non vi sarebbero stati suoni o rumori. Si toccò i muscoli del collo, rimasti rigidi fino a quell’istante; gli parvero tesi ma non indolenziti. Muovendo la testa, si sentì scricchiolare. Scricchiolo come una vecchia porta, si disse.
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