«Ho il presentimento che troveremo nella valle di Biban El-Molûk una tomba inviolata», diceva a un giovane inglese di nobile aspetto un personaggio molto più umile, mentre si asciugava con un gran fazzoletto a riquadri blu la fronte calva imperlata di sudore quasi fosse stata plasmata nell’argilla porosa e riempita d’acqua come un orcio di Tebe.
(Traduzione: Laura Aga-Rossi)