Sia onore alla letteratura. Essa è ambigua, asociale, incorreggibile e imperfettibile. Soprattutto, è totalmente ambigua. È disonesta. Parteggia per gli assassinati e gli assassini. È ingiusta. È diseducante. È sensuale. Non tollera che la si ammanti di qualsivoglia ideologia. È in grado di accogliere tutte le ideologie e di fatto le accoglie, le accoglierà. Non le interessano. Cercano di metterle in bocca delle risposte. Lei ha tutte le risposte dentro di sé; quelle e il loro contrario. Veramente, è mostruosa. È la libertà. Ma non la libertà bene intesa.
Il lettore di classici come tombarolo è una idea che mi diverte, anche perché restituisce al lavoro del lettore un che di illegale, che mi pare irrinunciabile.
Nella mia vita fin dall’infanzia ho sempre praticato il peccato di lussuria libraria. Ho amato i libri di amore passionale, poligamico, vizioso, incontinente, maniacale. Ho sedotto e stuprato libri. Ho abbandonato libri in stato interessante. Ho ucciso libri per gelosia, altri ho scelto per odio di altri libri che non volevano amarmi.