Chiacchere d'autore

Mauro CoronaM. Corona

Io leggo soprattutto per imparare. Per imparare la vita, per imparare come comportarmi, per educarmi, per essere meno aggressivo, per essere più pacifico. Visto che anche scrivo, leggo per imparare a scrivere. Naturalmente, come disse Borges, “vado più fiero di quello che ho letto che di quello che ho scritto”. Leggo soprattutto la notte, quanto tornano fantasmi, tornano rimorsi, tornano storie a graffiarmi, se non a scorticarmi. Quindi mi immergo in quel mondo lì anche per dimenticare che ci sono. Per imparare a vivere, per imparare a scrivere, per imparare a dimenticare. Insomma, leggere è una garza per me, una benda che mi fascia e che mi protegge le botte, gli ematomi e anche le ferite sanguinanti. Leggere è la mia farmacia.

Spesso sento boss di famosissime case editrici, che conosco e con alcuni sono anche amico, che mi dicono che bisogna creare più lettori. Ma il lettore non lo crei da adulto, lo crei da bambino, e non a scopo di lucro ma a scopo di salvamento.