Questo è il mio postulato: tutta la letteratura è autobiografica, alla fine. Tutto è poetico, in quanto ci confessa un destino, in quanto ce lo fa intravedere. […] Faccio presente che non intendo contraddire la vitalità del dramma e dei romanzi; ciò che affermo è la nostra sete di anime, di destini, di modi di essere, una sete così consapevole di ciò che cerca, che se le vite favolose non la soddisfano, indaga amorevolmente su quella dell’autore.