La prima arma che ho mai impugnato è stata la mano di mia madre. Ero piccola allora, avevo la pancia morbida. Quella notte mia madre mi ha svegliata e portata nei boschi della Carolina, sempre più in fondo tra gli alberi che mormoravano, neri per il congedo del sole. Le ossa delle sue dita: lame inguainate, ma ancora non lo sapevo. Abbiamo raggiunto una piccola radura intorno a un albero bruciato da un fulmine, lontano dalla brulicante casa color panna del mio sire, oltre le risaie.
(Traduzione: Valentina Daniele)
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