Considerata un disonore e destinata al manicomio, si sposa con un “buon samaritano” che le insegna a fare sesso nei modi delle puttane. Forse a causa del mal di pietre (calcoli renali) il suo ventre non dà frutto, viene mandata agli stabilimenti per le cure, che arrivano sotto forma del triste Reduce zoppo che le dà una nuova visione della sua bellezza e dell’importanza della scrittura. Così, molti anni più tardi, la nipote ricostruisce la vita di una nonna amatissima e incompresa. Un romanzo breve e intenso sulle passioni che riverberano nel silenzio, nella Sardegna del secondo ‘900. Commovente.