Promette di raccontare tutto, la piccola Edith, ebrea ungherese internata nei campi di sterminio con il numero 11152. Promette di parlare di quell’inferno, della fame, della paura, ma non sa ancora che nessuno vuole sentirla, quella verità, nemmeno i suoi familiari. E allora dove andare? Con chi parlare? Che fare di questa se stessa sopravvissuta? Una testimonianza schietta e angosciosa, il racconto di una frustrazione impotente, la memoria di un doppio abbandono e una riflessione disillusa sul mondo d’oggi. Intenso.