In quel pomeriggio primaverile, mentre il sole, tramontando, si specchiava nelle acque degli stagni Patriaršie, si apprestarono due uomini. Il primo era un signore dall’aspetto dignitoso, di bassa corporatura, un po’ in carne, calvo, scuro di carnagione e rasato con cura; indossava un completo grigio estivo, un paio di occhiali dalla smisurata montatura nera di corno e stringeva in una mano la sua lobbietta.
Il secondo era un giovanotto dalle spalle larghe e i capelli rossi arruffati, che indossava una camicia scozzese, dei pantaloni bianchi stropicciati, mocassini neri e un berretto a quadri buttato sulla testa.
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