«Ragazzo, vieni qui!»
Mi voltai credendo che egli si rivolgesse a uno dei miei compagni. Ma no, il vecchio zuavo pontificio chiamava, sorridendo, proprio me. La cicatrice sul suo labbro superiore rendeva orribile quel sorriso.
Il colonnello conte di Mirbel compariva una volta alla settimana nel cortile degli allievi del corso medio. Il suo pupillo, Gianni di Mirbel, quasi sempre sotto punizione, si staccava allora dal muro.
(Traduzione: Enrico Piceni)
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