Comincia con l’ansia dello studio e con quel generico malessere che accompagna il passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Nel desiderio di essere perfette “come le altre”, di stare nel gruppo, il primo nemico diventa il cibo poi se stesse. Anche per Francesca è così: il dominio delle sensazioni del corpo diventa controllo delle emozioni, un trascinare la vita attraverso eventi e uomini, attenta solo alla fragile parabola discendente del cibo ingerito. Un romanzo che vola rapido e senza morbosità su un percorso di autodistruzione consapevole e nascosta. Per riflettere. |