Ancora oggi, dal punto di vista di chi si fa interprete della società borghese preoccupata di conservare la propria quiete, lo scrittore ideale è quello defunto. Lo scrittore defunto non disturba la società del conformismo, non discute, non dissente, non interviene. Finalmente tace. È un fantasma innocuo e silenzioso, e oltretutto non pretende diritti d’autore. Da vivo può essere ingombrante, ma come defunto è degno di considerazione e rispetto. Qualche volta di ammirazione sconsiderata.